
DARIO
Difficile per noi – gli amici e i familiari – descrivere Dario, difficile racchiudere in poche righe quello che è stato l’uomo, il compagno, l’amico che ci ha lasciato un vuoto difficile da colmare ma anche la voglia e l’energia per unirci in quest’avventura.
Nel corso della sua vita, Dario ha sempre sostenuto con forza e convinzione la necessità di lottare per garantire i diritti di tutti, soprattutto quelli considerati gli “ultimi” e spesso dimenticati. Lo faceva nella sua città, Roma, come in tante altre zone del nostro Paese in cui il concetto stesso di giustizia tende ad essere ignorato.
Crediamo che la cosa migliore sia conoscere Dario attraverso le sue stesse parole. Per questo abbiamo scelto di condividere con voi la bella lettera che Dario ha inviato a tutti noi la mattina del 1° gennaio 2010.
Cari compagn@, amic@ e fratelli/sorelle,
dato che ieri non ho festeggiato un granché, mi va condividere qualche pensiero con le persone che per una strada o per un’altra sono importanti.
Mi sa che qualcuno di voi nemmeno sa che ho passato il capodanno in ospedale perché mi hanno tolto un tumore da una gamba (pare che sia andato tutto bene, anzi meglio del previsto). Però è stata una vicenda che mi ha dato molto, ma anche tolto un bel pezzo di tibia. […]
Quello di cui mi sono accorto è che dentro di noi in un angolo si nasconde una forza immensa. Puoi chiamarla disperazione, speranza, rabbia, volontà e quando pensi di stare al punto più basso salta fuori e ti fa reagire, ti fa ridere e ti fa lottare, ti fa spaccare tutto. È disperazione e speranza per quegli uomini e quelle donne che attraversano il mondo contromano in cerca del loro futuro, è rabbia per chi lotta per diritti esistenti e per immaginarne di più belli, è la rabbia dei ragazzi di Gaza che ti viene a chiamare anche di notte e la determinazione di tutti e tutte a non mollare. Sono le risate delle compagne (non è maschilismo, questo…) che sono il dono più bello che si possa avere assieme gli abbracci dei compagni. È quella rabbia che si riesce a trasformare in festa e allora diventa la festa più bella che ci sia.
Questa cosa sta dentro tutti noi ma funziona solo se stiamo tutti insieme, funziona per una sfortuna come una malattia e per una cosa bella come una rivoluzione.
Questo se si riesce a capirne il senso è il mio augurio per tutti.
Daje, avanti tutti insieme!
Un buon anno a tutti
Dario
p.s. Se ciò che ho scritto non ha senso è colpa della morfina.